Battaglia: “La Liturgia non è un rito freddo, ma culla di speranza”





A Napoli si è aperta oggi, lunedì 25 agosto, la 75ª Settimana Liturgica Nazionale. Nei Vespri, il cardinale Domenico Battaglia sottolinea il senso del convegno: «La Liturgia è e può esser sempre più culla di speranza! E questo perché la Liturgia non è un orpello antico, non roba da iniziati, non è un rito freddo. Anzi, è un incendio. È la memoria viva di un Amore che ha attraversato la morte, che l’ha vinta, e che ogni giorno continua a risorgere nei frammenti della nostra vita. Si, la Liturgia, è il grembo in cui si genera la fede, la mensa su cui si nutre la carità, la casa dove abita la speranza».

Un richiamo anche alla situazione internazionale, segnata da guerre: «In questo tempo così materialista e individualista, davvero la Liturgia ci insegna l’arte del saper sostare e al contempo quella di imparare a resistere alla tentazione della rassegnazione disperata. Ce lo insegnano i fratelli e sorelle che celebrano e pregano tra le macerie di Gaza, come quelli che cantano tra le sirene assordanti che avvolgono il cielo e i monasteri delle città ucraine e di tutti i paesi devastati dalla guerra».

Tra i presenti il vescovo di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano.

 

Speranza, contemplazione, azione e pace: sono le parole chiave dell’intervento tenuto dal Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. La liturgia, è stato auspicato, deve diventare sempre più “luogo” di prossimità, di speranza, libertà, ospitalità e di rifugio”.

In via del tutto eccezionale, per la Settimana liturgica nella cattedrale sono stati esposti il busto e l’ampolla con il sangue di San Gennaro, che si è sciolto nel primo pomeriggio. «Il  vero prodigio – come sottolineato dal cardinale – non è solo il sangue che si scioglie in una teca, ma il cuore che si scioglie nell’amore».

Testo dell’omelia del cardinale di Napoli

Intervista al cardinale di Napoli di don Vincenzo Doriano De Luca, su Agensir 

 





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