Venerdì 3 ottobre, alle ore 18, nel santuario Maria Regina della Pace a Quarto, sarà celebrata la “Messa per la Custodia della Creazione”, presieduta dal parroco don Marcello Schiano. A seguire processione finale verso il giardino francescano.
A dieci anni dalla Laudato si’, papa Leone ha promulgato il Decreto per la Missa pro custodia creationis, approvando un nuovo formulario, per accompagnare le Chiese locali nella cura della “casa comune” e nella promozione di nuovi cammini per un’ecologia umana integrale.
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Giovedì 9 ottobre, alle ore 17.30, nel santuario Maria Regina della Pace a Quarto, serata di spiritualità con l’inaugurazione della Mostra “Custodi del Creato”. L’evento, organizzato anche per ricordare gli 800 anni del Cantico delle Creature, sarà presieduto dal vescovo di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano.
La serata di spiritualità è stata curata dal santuario Maria Regina della Pace, guidato dal parroco don Marcello Schiano, e dalle realtà che compongono il gruppo di lavoro dell’Ufficio diocesano per la Cura del Creato, Giustizia e Pace, in sinergia con l’Ufficio diocesano per la Pastorale dei problemi sociali e il lavoro, il Circolo Laudato si’ interdiocesano Pozzuoli-Ischia e il Festival della Terra. Protagonisti i giovani dell’Oratorio “Carlo Acutis” e l’Ordine Francescano Secolare della parrocchia San Gennaro di Pozzuoli, con CittadinanzAttiva Napoli Ovest e il Masci Napoli 8. Media partner Segni dei Tempi.
Significativa la scelta del tema “Semi di Pace e di Speranza”, indicato da papa Leone XIV per la X Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, istituita da Bergoglio dopo la pubblicazione della Laudato si’, nel primo settembre di ogni anno. L’obiettivo è richiamare ancora una volta l’attenzione sui conflitti in atto nel mondo, per segnare continuità con il pensiero di papa Francesco, inserendosi nell’anno giubilare.
Un appello ripreso anche per il mese del Tempo del Creato (fissato dal Consiglio Mondiale delle Chiese, dal 1° settembre al 4 ottobre), che quest’anno ha per tema “Pace con il creato”, ispirandosi al profeta Isaia che descrive città devastate e terre desolate, conseguenza dei comportamenti distruttivi dell’uomo (Is 32, 14-18). Sperare, viene sottolineato, non significa stare fermi e tranquilli, ma agire, pregare, cambiare, riconciliarsi con il Creato e con il Creatore.
Come sottolineato da papa Leone nel Messaggio per la decima edizione della Giornata Mondiale di preghiera per la Cura del Creato, molte volte Gesù, nella sua predicazione, usa l’immagine del seme per parlare del Regno di Dio. Il seme si consegna interamente alla terra e lì, con la forza dirompente del suo dono, la vita germoglia, anche nei luoghi più impensati, in una sorprendente capacità di generare futuro. Pensiamo, ad esempio, ai fiori che crescono ai bordi delle strade: nessuno li ha piantati, eppure crescono grazie a semi finiti lì quasi per caso e riescono a decorare il grigio dell’asfalto e persino a intaccarne la dura superficie. In Cristo siamo “semi di Pace e di Speranza”. Come dice il profeta Isaia, lo Spirito di Dio è in grado di trasformare il deserto, arido e riarso, in un giardino, luogo di riposo e serenità. Ovunque l’ingiustizia, la violazione del diritto internazionale e dei diritti dei popoli, le diseguaglianze e l’avidità da cui scaturiscono producono deforestazione, inquinamento, perdita di biodiversità. Aumentano in intensità e frequenza fenomeni naturali estremi causati dal cambiamento climatico (come sottolineato nella Laudate Deum di Bergoglio), senza considerare gli effetti a medio e lungo termine della devastazione umana ed ecologica portata dai conflitti armati. Calpestare la giustizia e la pace significa colpire maggiormente i più poveri, gli emarginati, gli esclusi.