La mattinata di oggi, sabato 25 ottobre, si è aperta in piazza San Pietro a Roma con l’udienza di papa Leone XIV. Prevost ha invitato i presenti a riflettere sul senso della Speranza: «Noi non abbiamo già le risposte a tutte le domande. Abbiamo per Gesù. Seguiamo Gesù. Diventiamo un popolo in cui gli opposti si compongono in unità… Noi impariamo, avanzando un passo dopo l’altro. È un cammino non solo della Chiesa, ma di tutta l’umanità. Un cammino di speranza».
Nei saluti finali, si è rivolto al vescovo Carlo Villano e ad altri vescovi di diocesi presenti nella piazza per il loro Pellegrinaggio Giubilare: «Auguro a ciascuno di essere animato da zelo apostolico e di diffondere con il proprio esempio il messaggio evangelico. Vi incoraggio a trovare nella preghiera, in particolare nella celebrazione eucaristica, la forza per partecipare attivamente alla vita delle vostre Comunità». (intervento integrale del papa)
Dopo l’udienza, carica di emozioni e molto partecipata, è stata la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Carlo Villano in piazza San Pietro. Ha rivolto un appello alla “conversione”: «In questo cammino sinodale di speranza, il Vangelo di Luca si pone come lampada ai nostri passi, come lampada che illumina il nostro agire, con un forte invito alla conversione. L’invito alla conversione riguarda tutti… Tutti, proprio tutti, abbiamo bisogno del perdono di Dio, del suo amore che suscita il nostro stesso desiderio di convertirci, cioè ri-orientare verso di lui il nostro cammino».
E dobbiamo essere consapevoli che Dio usa misericordia e pazienza, rispettando i tempi di crescita e conversione di ciascuno. «Siamo chiamati a essere pellegrini, pellegrini di speranza. La nostra stessa vita è un cammino. Una vita che diventa contemplativa perché attenta ai bisogni dell’altro, mai ripiegata su se stessa. Sì, perché il pellegrino presta attenzione a ciò che è essenziale e non a ciò che è superfluo ed appesantisce il suo cammino; conosce la strada che percorre, sa che questa conduce verso una meta; sa che lungo il cammino incontrerà uomini e donne che gli tenderanno una mano, che chiederanno di essere ascoltati, di condividere parte della sua vita… Saremo segni di speranza se ci impegniamo nel comandamento della carità, se sapremo condividere la sete di pace che invoca dignità per i poveri della terra». (testo integrale dell’omelia del vescovo – ufficio comunicazioni sociali)












