Nel giorno dedicato alla Madonna del Rosario di Pompei, 8 maggio, eletto papa “Leone XIV”. Emergono le linee del suo pontificato: “costruire ponti” per la pace nel mondo con il dialogo, professare “la pace di Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante”, essere vicini a quelli che soffrono. Il suo motto episcopale: “In illo uno unum” (In Colui che è Uno, siamo uno).
L’augurio del vescovo di Pozzuoli e di Ischia, Carlo Villano: «Siamo felici che lo Spirito Santo abbia donato un nuovo papa alla sua Chiesa, un papa che sarà testimone di Cristo e annunciatore del Vangelo. Fin da ora le Chiese di Ischia e di Pozzuoli ringraziano il Signore e pregano per il nuovo papa che possa accompagnare la Chiesa in questo cambiamento d’epoca».
Leone XIV, il papa della Pace, sicuramente proseguirà lungo la strada tracciata da Bergoglio, nello stile di Francesco, ma con una impostazione diversa e personale. Robert Francis Prevost, nato il 14 settembre 1955, a Chicago, nell’Illinois, da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph. Ha doppia cittadinanza, statunitense e peruviana, è stato stretto collaboratore di Francesco. La sua caratteristica è la capacità di dialogo. Ha 69 anni ed è stato a lungo in Perù. È membro degli Agostiniani. Ha ripreso il nome scelto da Vincenzo Gioacchino Pecci, di Carpineto Romano, Leone XIII, pontefice dal 3 marzo 1878 al 20 luglio 1903.
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