Circa seimila hanno partecipato, alla 47ª Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, quest’anno svolta a Roma; tra questi, 80 fratelli e sorelle provenienti dai gruppi della diocesi di Pozzuoli. “La speranza non delude”: questo il tema che ha fatto da sfondo ai giorni dell’evento giubilare vissuto con papa Leone XIV. «È lo Spirito che apre le nostre “frontiere interiori” – ha sottolineato il pontefice – e spezza le catene delle nostre paure. È lo Spirito che ci apre per davvero all’altro, a chi è diverso o lontano da noi, e al tempo stesso guarisce le relazioni con chi ci è vicino, liberandole da ogni strumentalizzazione e dal pericolo sempre più attuale dell’individualismo».
Un momento di grazia così unico nel suo genere non poteva che contare degli ospiti straordinari. Nel primo giorno l’incontro con Patti Gallagher, testimone del Rinnovamento delle origini, con cui abbiamo contemplato la bellezza e la potenza di Dio che da oltre 50 anni continua questa grande opera di effusione dello Spirito, in ogni parte del mondo.
Significative le riflessioni di José Prado Flores, fondatore della Scuola di Evangelizzazione di Sant’Andrés, che ha invitato ad usare i tre canali fondamentali che ci sono stati dati per l’evangelizzazione: il kèrigma, con cui Pietro il giorno di Pentecoste converte 3.000 persone predicando appena 3 minuti; i carismi, senza i quali non ci può essere predicazione; e la koinonia dello Spirito, quella comunione che permette l’unità anche in una grande diversità. Abbiamo compreso che il segreto per evangelizzare con grande forza come i primi apostoli è restare evangelizzati. Solo così possiamo annunciare Gesù morto e risorto per noi.
l secondo giorno Mary Healy, Docente di Sacra Scrittura, relatrice internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico, ci ha aperto gli occhi su quello che sta succedendo attorno a noi. Nella nostra epoca, colma di persone deluse dalle promesse della rivoluzione sessuale e ferite dalle fragili considerazioni dell’ottimismo umano, sempre più adulti si stanno riavvicinando alla Chiesa, alla ricerca di quell’Amore del Padre riversato nei nostri cuori grazie al battesimo nello Spirito.
A coronamento di questa grazia la presenza di monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero dell’Evangelizzazione, che ha presieduto la celebrazione eucaristica venerdì, e la visita sabato mattina del cardinale Pietro Parolin.
Dall’Aula Paolo VI ci siamo spostati tutti insieme verso Piazza San Pietro, che si è trasformata in un enorme Cenacolo. Qui infatti si è svolto il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle Nuove Comunità: insieme alle migliaia di nostri fratelli e sorelle provenienti da tutto il mondo, abbiamo atteso con ansia Papa Leone XIV per vivere con lui la veglia di Pentecoste. Un momento di profondo raccoglimento, in cui il Santo Padre ha riconosciuto quanto questa vigilia ci chiamasse a sentirci profondamente coinvolti dalla “prossimità di Dio”.
Nella domenica di Pentecoste, durante la messa in Piazza San Pietro, il Papa non ha usato mezzi termini per descrivere l’azione dello Spirito nelle nostre vite. È lo Spirito che apre le nostre “frontiere interiori” e spezza le catene delle nostre paure. È lo Spirito che ci apre per davvero all’altro, a chi è diverso o lontano da noi, e al tempo stesso guarisce le relazioni con chi ci è vicino, liberandole da ogni strumentalizzazione e dal pericolo sempre più attuale dell’individualismo.
È lo Spirito Santo, infine, che ci educa e ci esorta a camminare insieme nella pace. E come ha sottolineato il nostro Papa, la pace tornerà se in questo mondo non ci muoveremo più come predatori, ma come pellegrini: fratelli e sorelle provenienti da luoghi diversi, culture diverse, ma mossi dal soffio dello Spirito e dal sincero desiderio di santità.
Martina Di Fraia