Il vescovo di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano, ha ricordato il senso dell’Avvento, durante la celebrazione eucaristica presieduta nella chiesa Sacra Famiglia al Lago Patria, guidata dal parroco don Rocco Barra. «È un tempo di attesa. Siamo sicuri che Dio manterrà la promessa di essere un giorno di nuovo con noi – ha affermato il vescovo in una chiesa con tantissimi bambini, accompagnati dai loro catechisti e i genitori –. Dio mantiene sempre le promesse. Di fronte ai tanti problemi, quante volte poniamo domande a Gesù. Perché la vita va in un certo modo? Perché oggi ci sono tante guerre? Possiamo trovare le risposte nell’ascolto della sua Parola. Ma Gesù invita a porci domande. Che conoscenza abbiamo di lui? Come lo accogliamo? Come trasmettiamo questa esperienza? Come raccontiamo la nostra amicizia con Gesù? Come viviamo il rapporto con lui? Come la Parola di Dio ha trasformato la nostra vita?».
Un appello alla pace che richiama le parole di Leone XIV. Il Papa ha sottolineato che “nulla è impossibile a Dio e che la speranza è un dono di cui l’umanità ha urgente bisogno”.
«Il periodo liturgico dell’Avvento – ha ribadito Prevost – ci educa all’attenzione ai segni dei tempi. Noi infatti ricordiamo la prima venuta di Gesù, il Dio con noi, per imparare a riconoscerlo ogni volta che viene e per prepararci a quando tornerà. Questa attesa non è passiva. Infatti, il Natale di Gesù ci rivela un Dio coinvolgente. Ci coinvolge nella sua storia, nei suoi sogni. Il motto del Giubileo non è uno slogan, è un programma di vita: “pellegrini di speranza” vuol dire gente che cammina e che attende, non però con le mani in mano, ma partecipando. Sperare, allora, è partecipare».














